giovedì 15 maggio 2014

Necrosi

Sono seduta sul divano impolverato di quella che sembra più un rifugio che una casa e mi trovo a fissare la pila di vestiti gettati sulla prima sedia disponibile il giorno stesso in cui sono rientrata, in attesa che la mia parte educata e civile prenda il sopravvento e mi costringa a stirarli e metterli nell'armadio. Per non rischiare, sposto lo sguardo. Fuori c'è il Sole, non che la vista dalla mia finestra sia mozzafiato ma l'alberò più triste di Bruxelles ha deciso di metter su due foglie e rende il tutto un po' meno spento. Pioverà, forse. Anzi pioverà sicuramente, e allora anziché fare programmi e uscire penso che resterò qui nel bunker ad aspettare le cinque, l'ora del lavoro.
Ho cercato un aggancio e qualcosa da dire, onestamente non so nemmeno se questo sia un buon momento o se forse sarebbe meglio lasciare perdere. Premettendo che sono una donna e in quanto tale soffro di scompensi ormonali che possono tramutarmi una volta al mese in un incrocio tra l'Incredibile Hulk e Hannibal Lecter con lo stesso appetito e che in questo momento sono anche una donna arrabbiata, ho deciso di prendermela un po' con il mondo e anche con me.
In primo luogo sono arrabbiata con te caro Dio nell'alto dei cieli. O almeno se ci credessi lo sarei, ma facciamo finta che tu mi abbia convinta. So che è più facile prendersela con te e che lo fanno tutti, però ti sembra che tu ci sbatti qui in questo enorme casino e poi te ne vai, tipo a dirci “Ora sono cazzi vostri” e grazie mille. Si ok, magari qualcuno ci prova a insegnarci a stare al mondo, genitori, amici...ma ehi! Io a ventidue anni mi rendo conto di non aver ancora capito niente. Non ti chiedevo grandi cose, solo di fissarmi un cammino che ne so, quelle cose mistiche che fai tu. O se vuoi proprio fare le cose in grande un bel miracolo, una visione, un segno.
No perché ti sembra giusto? Siamo qui e ci sentiamo dire di mangiare sano ma concederci uno strappo alla regola ogni tanto altrimenti diventiamo pazzi, poi dobbiamo fare sport perché fa bene ma senza esagerare perché fa male. Bisogna andare a letto presto e svegliarsi la mattina presto, e fare progetti, viaggiare, lavorare, crearsi una famiglia, dedicare tempo agli amici e agli affetti, leggere libri (a caratteri non troppo piccoli se no ci cala la vista), fare passeggiate, non assumere alcool, non fumare e per l'amor di Dio no alle droghe leggere, pesanti, ansiolitici, barbiturici, Valium! In tutto questo dobbiamo anche ricordare a noi stessi che non possiamo trascurarci e fare in modo di diventare persone amabili così da trovare qualcuno con cui dividere a metà le fatiche della vita, dobbiamo dimagrire perché siamo tutti grassi e una volta dimagriti qualcuno comincerà a pensare che siamo malati e a preoccuparsi e allora ci ammaleremo davvero di una cosa che si chiama “bassa autostima” e non ne usciremo più. 
Che dire, è un bel da fare. Forse non è proprio colpa tua Altissimo, me ne rendo conto, tuttavia qualcuno provò a spiegarmi che sei stato tu a creare l'uomo e già con la storia di Adamo si evince che hai fatto un errore imperdonabile: ci hai fatti autodistruttivi. 
Un'ultima cosa visto che ci siamo te le canto tutte. Sono nata negli anni novanta e purtroppo cresciuta nel 2000. Che anni di merda che stiamo vivendo, fatemelo dire. Mi ero iscritta a ragioneria perché non avevo voglia di fare l'università, non che io mi sia mai applicata tanto ma forse ero portata e alla fine mi sono diplomata con quasi il massimo dei voti. Il giorno dopo ho realizzato che (causa forse un miracolo inverso?) il mio diploma era stato trasformato in un attestato di frequenza delle scuole elementari, probabilmente anche qualcosa di meno. Quindi per questo fenomeno mi sento di dire grazie.
Grazie crisi finanziaria, sociale, del sistema, dei valori, della chiesa, della famiglia, politica.
Grazie a voi incapaci che avete preso il poco di buono che c'era, se c'era, e l'avete schiacciato con i vostri culi grassi e investito con le vostre auto blu.
Grazie per rappresentare al meglio la gente. Si ma la gente ricca, quella con la Porsche e la villa a Como.
Grazie perché adesso casa mia mi manca, la mia famiglia mi manca, i miei amici mi mancano ma sopratutto mi manca il coraggio di tornare in un Paese finito.



(Dio non mi sono scordata di te, prendi le mie critiche come uno stimolo per il lavoro futuro e prova a organizzarci un po' la vita, ne abbiamo parecchio bisogno. E se hai il numero di uno bravo, mandamelo in sogno.)